La benda cade, la fede si fa convincimento. Solo in esso riposano la liberazione, la Redenzione!
Mi rivolgo soltanto a coloro che cercano con sincerità. Bisogna che abbiano la disposizione e la volontà di studiare obiettivamente questa opera obiettiva. I fanatici religiosi e i sognatori senza princìpi ci siano lontani, perché sono di danno alla Verità. In quanto agli uomini di cattiva volontà e agli avversari di ogni verità oggettiva, troveranno qui anche il loro giudizio.
Il Messaggio raggiungerà solo coloro che recano ancora in sé una scintilla di Verità e il desiderio di essere veramente uomini. Per tutti questi, sarà la loro guida e la loro luce. Li condurrà, senza deviazioni, fuori del caos e dello smarrimento del nostro tempo.
La Parola che vi presento non porta una religione nuova. Essa deve essere, per tutti gli ascoltatori e lettori sinceri, la fiaccola che porta a trovare il vero cammino verso altitudini tanto bramate.
Avviarsi: questo è il solo mezzo per progredire spiritualmente. Lo stolto che fa uso di concezioni estranee, già precostituite, percorre la sua via come sulle grucce, quando le sue membra, che pure sono sane, restano inattive.
Ma come fa uso arditamente – perché sono le armi della sua ascesa – dei doni che sono sopiti in lui, e che attendono una voce di richiamo, egli sfrutta, seguendo la Volontà del suo Creatore, il pegno che gli fu affidato; e supererà con arte tutti gli ostacoli che si frapporranno sul suo cammino per sviarlo.
Destatevi dunque! Non c'è fede vera che nel perfetto convincimento, ed esso non può nascere che da una riflessione e dall'esame più spregiudicato. Siate viventi nella meravigliosa Creazione del vostro Dio!
Abd-ru-shin
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Come quando Gesù, la Luce Vivente, abbandonò questa terra e le Tenebre scesero sul Golgota, così oggi scendono sull'umanità, riportandole la grande sofferenza che gli uomini inflissero all'Amore di Dio con la forma crudele del loro intellettualismo astuto e assolutamente incapace di ogni slancio intuitivo, e che, come lo strumento più forte di Lucifero, era sacro per voi! –
Ma oggi, uomini, provatevi col vostro intelletto, a difendervi dall'Ira santa di Dio, se lo potete! Difendetevi dalla Sua Onnipotenza, di Lui che per Sua Grazia vi ha affidato in godimento quella parte della Creazione che voi avete devastato, imbrattato come una stalla di animali non accuditi, tanto che ormai non possono abitarvi che il dolore e la miseria, perché dinanzi al vostro agire pieno di errori e alla vostra tenebrosa volontà, ogni gioia, ogni serenità fuggono, ogni purezza si nasconde inorridita.
Provatevi a celarvi alla Giustizia inflessibile di Dio! Essa vi colpirà ovunque, nel compimento spietato della Volontà divina, senza nulla condonare dell'enorme colpa di cui vi siete caricate le spalle con ostinazione e protervia.
Siete giudicati prima ancora di essere in grado di balbettare una parola di scusa, e tutte le preghiere, le suppliche, le bestemmie o le imprecazioni, non vi saranno d'aiuto; perché l'ultimo termine che vi era stato dato per un esame di coscienza e per un ritorno sui vostri passi, l'avete imperdonabilmente usato e consumato nella cura dei vostri vizi! –
Non vi dico questo come avvertimento; sarebbe troppo tardi. Mi è lontana l'idea di esortarvi ancora, come ho fatto per anni. Dovrete pensarci solo venendo l'ora dell'esperienza! Per questo ancora dico che cosa questa epoca vi riserba. Forse il saperlo vi alleggerirà qualche pena, anche se non potrà impedire più nulla.
Lo sapete, si tratta che vi togliete dalle spalle una colpa che avete voluto, perché nessuno ve ne ha costretto. Se a causa delle mie parole potrete, nel dolore, giungere alla conoscenza, e così sorgerà in voi la nostalgia della Luce e della Purezza, e se prenderà forma in una umile preghiera, vi sarà ancora possibile la salvezza nel naufragio; perché l'Amore di Dio è sempre desto.
E allora vi sarà dato di vedere la nuova vita, che il Signore concederà solo a coloro che sapranno vivere di buon grado secondo le sante Leggi della Sua Creazione; a coloro che manterranno la Sua casa – in cui siete soltanto ospiti – libera da tutte le opere nemiche della Luce; a coloro che non devasteranno ancora, empiamente, i Suoi bei giardini, del cui splendore e della cui purezza dovranno godere sempre, per ricevervi forza.
O illusi, perché non avete voluto destarvi! Quanto dolore vi sarebbe stato risparmiato. Così invece la vostra esistenza deve coprirsi dei grigi veli di una profonda tristezza, e la liberazione e la redenzione potranno avvenire soltanto dai lampi laceranti della Santa Ira di Dio!
E questa Ira irromperà su di voi con insospettata potenza nel Santo Giudizio! –
Ma il Giudizio sarà diverso da quello che pensate. Voi sapete di un Libro della Vita che a un'ora determinata verrà aperto, dal Giustiziere di Dio, per ogni persona!
Il Libro della Vita indica i nomi di tutte le creature che sono venute alla vita, e niente altro.
Ma invece i fogli scritti, appartenenti al grande Libro della Vita, che segnano il dare e l'avere di tutti i pensieri e le azioni di ciascuno, sono le anime stesse, su cui si è impresso tutto ciò che hanno fatto nel pellegrinaggio dell'esistenza, tutte le esperienze.
È facile per il Giudice leggere in esse il dare e l'avere. Ma anche questo «leggere» l'immaginate ancora una volta erroneamente. È anch'esso molto più semplice di come cercate di figurarvelo.
Il Giudice non fa venire ogni anima dinanzi a Sé e al Suo Trono, ma Egli, per ordine di Dio, vibra colpi di spada nell'Universo! Questi colpi di spada sono irradiazioni che emanano e che colpiscono tutto nella Creazione!
Riconoscetene la grande semplicità e la prodigiosa naturalezza! Il Giudice non lancia i Suoi raggi volutamente e coscientemente su questo e su quello, no: Egli semplicemente li emette per un santo ordine di Dio; poiché è la Potenza di Dio; niente altro potrebbe così operare se non la Sua Santissima Volontà!
L'urto dell'irradiazione o le irradiazioni penetrano così nell'intera Creazione, ma con una forza che finora non è mai avvenuta.
Nulla può celarsi alla loro azione! E così il raggio della Potenza di Dio colpisce anche ogni anima, a una determinata ora, secondo la Legge che opera nel Creato.
Tutto ciò di cui l'anima umana porta ancora il segno nel momento in cui la raggiunge il raggio divino, (che le è totalmente invisibile), deve animarsi, e anche attuarsi, farsi azione, affinché sotto l'influsso di questa irradiazione si compia il suo ciclo conclusivo, per cui l'anima viene abbassata o elevata.
Gli errori o il male di cui un'anima, durante il pellegrinaggio della sua esistenza, è stata capace di liberarsi con l'esperienza vissuta, attraverso riscatti previsti dalle Leggi della Creazione, sono annullati come non fossero esistiti mai; e non le aderiscono più, essa non ne porta più alcun segno. Essa ne è libera e pura, non ne riceverà alcun danno.
Solo ciò che non ha ancora compiuto il suo ciclo, e per ciò ancora aderisce all'anima e le rimane legato, sarà ormai costretto alla sua ultima evoluzione sotto la pressione della Luce, in modo che riprendendo vita si manifesti tentando attività e riceva la ripercussione che gli spetta.
Queste ripercussioni di volta in volta corrispondono esattamente alla forza di volontà individuale, che nel compimento della Legge del ritorno, si rivolge contro quell'anima, come al suo punto di partenza! Tutto allora si rafforza e viene risospinto, sotto la pressione irresistibile della Luce, al suo punto d'origine, all'anima: tutto, bene e male.
E tutto ciò che altrimenti, nel corso greve dell'ambiente di tutte le anime umane sulla terra, divenuto più denso e più angusto, avrebbe forse avuto bisogno di molti millenni per chiudere il suo ciclo, viene oggi abbreviato in poche lune, per l'accelerazione del movimento, imprevista da tutti gli uomini, sotto l'impulso delle ripercussioni della Luce.
Così si effettua il Giudizio universale nella sua semplicità e naturalezza! È questo quell’«Estremo Giudizio» che vi fu tante volte annunciato! Eppure il suo riscatto è molto diverso da come avete pensato. Ciò che vi fu già prima annunciato su di esso fu per immagini, perché altrimenti non l'avreste per nulla inteso.
Ma ora, attraverso il Messaggio del Gral, la vostra conoscenza del meccanismo della Creazione è andata oltre, e sempre di più vi può essere detto; poiché voi oggi lo potete già intendere attraverso il mio Messaggio.
I colpi di spada dell'Ultimo Giorno penetrano come violente irradiazioni di Luce la Creazione e scorrono entro la rete di canali – già formati dall’attività autonoma delle Leggi divine nella Creazione – la cui origine si trova nelle intuizioni, nei pensieri, nella volontà e anche nell’azione degli uomini.
Così i raggi giustizieri, per mezzo di questi canali, sono condotti verso tutte le anime con infallibile sicurezza e agiscono in modo corrispondente alla condizione in cui le anime si trovano; tuttavia in modo così accelerato, che la loro intera esistenza sarà portata al compimento del ciclo di tutte le azioni trascorse, in pochi mesi: così saranno elevate o abbassate, stimolate e fortificate oppure annientate in modo esattamente corrispondente al loro effettivo stato!
Questo è il Giudizio! Oggi, attraverso questo Messaggio siete in grado di intenderne il processo, così descritto.
Prima non avreste potuto comprenderlo, e per questo tutto vi fu necessariamente annunciato con semplici immagini, che esprimevano approssimativamente il corso del suo processo. –
E queste ripercussioni del Giudizio supremo sono già in moto verso di voi, verso ognuno nella Creazione, sia o no incarnato sulla terra.
Le prime ripercussioni vi hanno da tempo raggiunto e tutto ciò che aderisce all'anima vostra rivive.
Ma anche le ultime, quelle che porteranno l'annientamento o la elevazione, sono inviate con implacabile rigore, per portare a compimento la purificazione su questa terra! Esse già sono lanciate sull'umanità, e nulla può in nessun modo trattenerle. Nell'ora esatta che Dio ha determinato, l'umanità ne sarà colpita senza pietà, ma secondo Giustizia! –
Abd-ru-shin
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Dal tempo del delitto consumato sul Figlio di Dio, su chi portò la Verità, Gesù di Nazaret, pesa sull'umanità come una maledizione il mancato riconoscimento proprio della più importante profezia per gli uomini, e ancora oggi si trova davanti ignara, come con una fitta benda sugli occhi. La terribile conseguenza sarà che una grande parte degli uomini passerà barcollando oltre l'unica possibilità di salvarsi dall'essere riprovato, incontro alla perdizione.
È questa la profezia della venuta del Figlio dell'Uomo, che il Figlio di Dio, sotto gli attacchi continui delle folle che, stando nelle Tenebre, dovevano naturalmente odiare l'apportatore della Verità, diede come stella di speranza, ma anche come grave monito.
La stessa ondata di erranti sentimenti e pensieri, che allora non permisero di riconoscere il Figlio di Dio come tale, confuse la comprensione dell'importanza di questo annuncio, fin dal suo sorgere. Troppo oscurato era lo spirito umano, troppo preso da se stesso per poter ricevere senza alterazione messaggi divini così elevati. Messaggi che vennero da una altezza che trascende il suo cerchio d'origine, e scivolarono dal suo orecchio senza essere percepiti.
Per intendere sarebbe stata necessaria una fede convinta e cosciente, della quale anche allora i seguaci non erano capaci. Il terreno sul quale caddero le parole del Redentore rimase ancora troppo coperto di erbacce. Inoltre le possenti esperienze ed emozioni psichiche dell'ambiente del Redentore si accumularono in pochi anni soltanto, per cui tutto si doveva emotivamente concentrare tanto sulla Sua personalità, che le Sue parole su un'altra personalità di un futuro remoto, non ebbero attenzione come tali, ma furono di nuovo confuse con Lui.
Così l'errore rimase nell'opinione degli uomini fino ad oggi, perché i non credenti non si curarono delle parole del Redentore, mentre i credenti soffocarono violentemente ogni serio esame critico delle tradizioni proprio per la loro fede, nel sacro timore di non dover accostare troppo quelle parole del Redentore. Non avvertirono che non si trattava di parole veramente originarie e personali, ma solo di tradizioni, che furono messe per iscritto molto dopo la Sua peregrinazione terrena. Per questo esse furono naturalmente anche soggette a modificazioni inconsapevoli dell'intelletto umano e di umane, personali opinioni.
Certo, c'è anche grandezza in questa riverente conservazione di tradizioni puramente umane, e perciò non se ne farà un biasimo.
Ma tutto ciò non impedisce le conseguenze ostacolanti di una erronea opinione, sorta da una fallace tradizione, perché anche in questo caso le Leggi di ritorno non si possono sovvertire. Anche se per lo spirito umano si effettuano nel riscatto solo come sbarre che ostacolano l'ulteriore ascesa, ciò significa sempre un fatale indugio e mancanza di progresso, finché la parola liberatrice della chiarificazione non possa farsi vivente in esse.
Colui che crede nel Figlio di Dio e nelle Sue parole e le ha fatte vive in sé, cioè le porta in sé nell'interpretazione giusta e agisce in conformità, non ha bisogno, naturalmente, di aspettare il Figlio dell'Uomo promesso, perché non ha da portare se non ciò che il Figlio di Dio ha già portato. Ma con la condizione che abbia realmente compreso le Parole del Figlio di Dio, e non aderisca ostinatamente a tradizioni fallaci. Se si è legato in qualche parte a errori, non potrà completare la sua ascesa finché non riceva una illuminazione che è riservata al Figlio dell'Uomo, perché il limitato spirito umano da solo non è capace di liberarsi dal groviglio di viticci oggi fittamente cresciuti intorno alla Verità.
Gesù indicò la venuta del Figlio dell'Uomo come l'ultima possibilità di salvezza, e indicò anche che con Lui si sarebbe aperto il Giudizio, cioè che coloro che non volessero neppure allora, o con altra espressione, non sarebbero stati pronti ad accettare alcuna luce, per propria ostinatezza o pigrizia, avrebbero dovuto essere definitivamente rigettati. Da ciò è da trarre la conclusione che una ulteriore possibilità di meditare e di decidere non avrà luogo. Vi è anche l'annuncio non misconoscibile di un'azione severa che porti la fine di una paziente attesa. Ciò poi testimonia la futura lotta della Luce con tutta la Tenebra, destinata a concludersi con il violento annientamento di tutta la Tenebra.
Che ciò si svolga secondo le aspettative, i desideri e concetti umani non è da aspettarsi; perché tutti gli eventi precedenti dicono il contrario. Neppure mai nel passato il senno umano ha mostrato di essere nei suoi effetti uno con la Volontà divina. La realtà è stata sempre diversa dalle fantasie degli uomini e solo molto dopo è venuto a volte lentamente il riconoscimento dei fatti passati.
Anche questa volta non si potrà sperare un cambiamento in questo, perché il senno degli uomini e le loro opinioni non hanno guadagnato nulla in confronto con il passato, anzi, sono diventati al contrario molto «più reali».
Il Figlio dell'Uomo! Un velo si stende ancora sopra di Lui e sul Suo tempo. Anche se in alcuni spiriti si desta un presagio oscuro, una nostalgia per il giorno della Sua venuta, più d'uno tra chi lo spera probabilmente passerà ignaro accanto a Lui, né vorrà riconoscerlo poiché l'attesa di Lui ha dato l'illusione di un compimento diverso. L'uomo può adattarsi solo con molta difficoltà al pensiero che il Divino sulla Terra possa essere esteriormente non diverso dagli uomini, nell'ubbidienza delle Leggi di Dio. Egli vuole assolutamente vedere il Divino solo in modo soprannaturale, e si è purtroppo già così messo in catene che non sarebbe più capace di scorgere rettamente ciò che è soprannaturale, meno ancora di poterlo sopportare. Ma questo non è certo necessario!
L'uomo che cerca la Volontà del suo Creatore nelle Leggi naturali dell'intero Creato, la riconoscerà presto in esse, e saprà infine che il Divino può giungere a lui solo sulle vie di queste ferree Leggi e non altrimenti. In conseguenza di ciò egli diventerà guardingo e esaminerà con cura tutto ciò che vi incontrerà, ma solo dal punto di vista delle Leggi divine, non secondo la concezione degli uomini. Così nell'ora giusta riconoscerà anche Colui che gli porta la liberazione nella Parola. Attraverso l'esame personale di ciò che gli è stato portato, non attraverso gli urli delle folle.
Ogni uomo pensante sarà già giunto da solo alla conclusione che il Figlio di Dio e il Figlio dell'Uomo non possono essere uno! La differenza è chiaramente espressa nelle parole stesse.
La pura Divinità del Figlio di Dio portò in sé proprio durante la Sua missione e umanazione, a causa della pura Divinità, anche la condizione della riunificazione con la Divinità. Per la natura della cosa, non è possibile altrimenti. Ciò è confermato anche dalle indicazioni del Figlio di Dio stesso sulla Sua «riunificazione col Padre», l'espressione del Suo «ritorno al Padre».
Perciò la missione del Figlio di Dio come intermediario fra la Divinità e la Creazione doveva avere una durata limitata nel tempo. Il Figlio di Dio, essendo pura Divinità, per la forza d'attrazione dell'affinità più forte, deve assolutamente essere nuovamente riattirato verso l'origine divina e, dopo la deposizione di tutto l'extra-divino che a Lui aderisce, è anche costretto a rimanervi; per questo Egli non poté rimanere mediatore eterno fra la Divinità e la Creazione, compresa l'umanità. Quindi con il ritorno del Figlio di Dio al Padre si sarebbe poi formato un nuovo abisso, e il mediatore fra la Divinità pura e la Creazione sarebbe di nuovo mancato.
Ora il Figlio di Dio stesso annunciò all'umanità la venuta del Figlio dell'Uomo, che rimarrà poi il Mediatore eterno fra la Divinità e la Creazione. In esso sta il possente Amore del Creatore per la Sua Creazione.
La differenza tra il Figlio dell'Uomo e il Figlio di Dio sta nel fatto che il Figlio dell'Uomo, pur essendo nato dal Divino puro, fu a un tempo collegato con la Spiritualità cosciente, così che si trova come fosse contemporaneamente con un piede nel Divino e con l'altro nella più alta Spiritualità cosciente. Egli è parte di ognuno e forma così il ponte perenne fra il Divino e il vertice della Creazione. Ma questo collegamento comporta il comandamento di rimanere separato dal Divino puro, che però ciò nonostante concede la immissione nel Divino, anzi la determina.
L'aggiunta spirituale al Divino impedisce soltanto una riunificazione che altrimenti sarebbe inevitabile. Difficilmente l'umanità potrà mai concepire che questo è un rinnovato sacrificio d'Amore del Creatore e il compimento di una promessa di tale grandezza che solo Dio può farla e adempierla. Questa è la differenza fra il Figlio di Dio e il Figlio dell'Uomo.
La missione del Figlio dell'Uomo sulla Terra è il proseguimento e il compimento della missione del Figlio di Dio, poiché la missione del Figlio di Dio non poteva essere che transitoria. Essa dunque mentre la continua, a un tempo nel compierla la consolida.
Mentre il Figlio di Dio fu fatto nascere alla Sua missione terrena direttamente, il corso del Figlio dell'Uomo prima della Sua missione doveva descrivere un'orbita molto maggiore, prima che potesse entrare nell'inizio della Sua missione effettiva. Come condizione per il compimento del Suo incarico, ancora più terreno in confronto con quello del Figlio di Dio, Egli doveva, venendo dalle Vette più alte, percorrere anche le più basse profondità. Non soltanto nell'Aldilà ma anche nel senso terreno, per poter «vivere nell'esperienza» su se stesso tutta la pena, tutto il dolore degli uomini. Solo così, quando verrà la Sua ora, sarà in grado di intervenire efficacemente nella manchevolezza umana e di creare trasformazioni con il Suo aiuto.
Per questa ragione Egli non poteva trovarsi accanto all'esperienza vissuta dell'umanità, ma doveva essere nel mezzo della esperienza viva anche dei lati amari, anche soffrirne. Di nuovo era a causa degli uomini che questo Suo tempo d'apprendistato doveva svolgersi così. Ma poiché allo spirito umano nella sua angustia una tale guida superiore rimane incomprensibile, ed esso è capace solo di giudicare dalla esteriorità, si cercherà di rimproverargli proprio questo, per rendergli più pesante il Suo compito, come fecero a suo tempo per il Cristo.
Proprio ciò che Egli aveva da patire a causa degli uomini, per riconoscere i punti più dolorosi delle aberrazioni, ciò dunque che patì o venne a conoscere nell'esperienza, per il bene futuro degli uomini, sarà usato come la pietra per colpirlo in un odio crescente, sotto lo stimolo delle Tenebre che tremano nel timore dell'annientamento.
Che una cosa così incredibile possa accadere ancora, nonostante le esperienze del pellegrinaggio terreno del Figlio di Dio, non è inspiegabile, perché in realtà più della metà degli uomini che si trovano attualmente sulla Terra non avrebbero il diritto di esserci, ma dovrebbero maturare in regioni molto più basse e oscure! Il continuo regresso psichico nel sopravanzare degli schiavi dello strumento proprio, del limitato intelletto, ne ha posta la base.
Il limitato intelletto, come unico sovrano, essendo puramente terreno, promuoverà soltanto tutto ciò che è materiale, coltivando con ciò anche i connessi, maligni effetti collaterali. Il conseguente declino d'un più alto intendimento ha creato una breccia e ha teso la mano verso il basso, dietro la quale con l'incarnazione poterono risalire anime che per la loro pesantezza non avrebbero mai potuto pervenire, nella loro tenebrosità più densa, alla superficie terrestre.
Prima di tutto sono anche le intuizioni puramente animali durante la procreazione, e poi ancora le aspirazioni a godimenti terreni, che agiscono già da secoli, in un tempo avvilito, a rendere possibile ad anime mediocri di balzare su. Poi si aggirano perpetuamente intorno alle future madri e all'occasione pervengono all'incarnazione, perché tutto ciò che è luce si è finora spontaneamente ritirato davanti alla Tenebra per non esserne contaminato.
Così poté succedere via via che l'ambiente etereo della Terra si facesse sempre più oscuro e perciò anche più pesante, di gravezza tale che tiene lontano perfino la Terra fisica da un'orbita che fosse più aperta a influssi spirituali superiori.
E poiché la maggioranza di tutti gli incarnati appartiene propriamente a regioni situate molto più in basso della Terra stessa, sarà soltanto Giustizia di Dio se tali anime saranno spazzate via, per riaffondare nel luogo cui propriamente appartengono, dove per la loro perfetta affinità non hanno più l'occasione di caricarsi di nuove colpe, e possono così nelle pene della loro sfera maturare meglio per un mutamento ascensionale.
Non sarà la volontà umana che potrà un giorno eleggere il Figlio dell'Uomo, Inviato di Dio, ma la Forza divina che lo innalzerà, nell'ora in cui l'umanità indifesa implorerà gemendo la redenzione. Allora ammutoliranno le imprecazioni, perché l'orrore chiude quelle bocche, e docilmente accetteranno tutti i doni che il Creatore offre alle creature per mezzo di Lui. Ma chi da Lui non vorrà accettarli, sarà ripudiato per tutta l'eternità.
Abd-ru-shin
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VOLUME II
1. Responsabilità
2. Destino
3. La creazione dell'uomo
4. L'uomo nella Creazione
5. Il peccato originale
6. Dio
7. La voce interiore
8. La religione dell'Amore
9. Il Redentore
10. Il mistero della nascita
11. È consigliabile l'iniziazione occulta?
12. Spiritismo
13. Legati alla Terra
14. La continenza sessuale promuove lo sviluppo spirituale?
15. Forme di pensiero
16. Veglia e prega!
17. Il matrimonio
18. Il diritto del figlio verso i genitori
19. La preghiera
20. Il Padre Nostro
21. Adorazione di Dio
22. L'uomo e il suo libero arbitrio
23. Uomini idealisti
24. Rigettate su di Lui ogni colpa
25. Il crimine dell'ipnosi
26. Astrologia
27. Simbolismo nel destino umano
28. Fede
29. Beni terreni
30. La morte
31. Trapassato
32. Miracolo
33. Il battesimo
34. Il Santo Gral
35. Il mistero di Lucifero
36. Le regioni delle tenebre e la dannazione
37. Le regioni della Luce e il Paradiso
38. Eventi universali
39. La differenza d'origine nell'uomo e nell'animale
40. La separazione fra umanità e scienza
41. Spirito
42. L'evoluzione della Creazione
43. Io sono il Signore Dio tuo!
44. L'immacolata concezione e la nascita del Figlio di Dio
45. La morte sulla croce del Figlio di Dio e l'Ultima Cena
46. Scendi dalla croce!
47. Questa è la mia carne! Questo è il mio sangue!
48. Resurrezione del corpo terreno di Cristo
49. Concetti umani e Volontà divina nella Legge del ritorno
50. Il Figlio dell'Uomo
51. L'energia sessuale e il suo significato per un'ascesa spirituale
52. Io sono la Resurrezione e la Vita, nessuno giunge al Padre senza di me!
53. Materia fisica, materia eterea, irradiazioni, spazio e tempo
54. L'errore della chiaroveggenza
55. Forme di chiaroveggenza
56. Nel regno dei demoni e dei fantasmi
57. Iniziazione occulta, cibo carneo o vegetale
58. Magnetismo terapeutico
59. Vivete nel presente!
60. Che cosa deve fare l'uomo per poter entrare nel Regno di Dio?
61. Scorgi il fuscello nell'occhio del fratello tuo e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio!
62. La lotta nella natura
63. La discesa dello Spirito Santo
64. Sesso
65. La vecchiaia può costituire un ostacolo all'ascesa spirituale?
66. Padre, perdona loro; perché non sanno quello che fanno!
67. Dei - Olimpo - Walhalla
68. La creatura «uomo»
69. E mille anni sono come un giorno!
70. L'intuizione spirituale
71. La Vita
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